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InstantMuseum Mefite - Mefite 3
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Terra Arte 2009 - Riccardo Dalisi
Terra Arte 2008 - Fluido Ligneo in concerto
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Musicisti / Tony Esposito
La musica di Tony Esposito è ispirata da sonorità provenienti da molti paesi del mondo, mescolate con ritmi tribali e melodie tipiche della musica partenopea. L’originalità del suo approccio si può ritrovare nell’invenzione di strumenti unici come il tamborder, suono onomatopeico di uno dei suoi più famosi brani: Kalimba de Luna. Prima di affacciarsi all’attività discografica in proprio, Tony Esposito ha contribuito, durante gli anni Settanta, al "sound ritmico" di diversi artisti italiani, quali Pino Daniele, Edoardo Bennato, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Francesco Guccini, Eugenio Bennato, Claudio Rocchi, Mauro Pelosi. Insieme a Tullio De Piscopo, James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo e Fabio Forte, ha contribuito a coniare il termine "blues metropolitano", che forse trova il punto di massima espressione artistica nell’album di Pino Daniele Vai mò (1981). Questo gruppo di già citati musicisti, insieme a molti altri dell’interland partenopeo (fra i quali citiamo Ernesto Vitolo e Gigi de Rienzo, Robert Fix, Mark Harris), verranno considerati per molti anni i capostipiti e i punti di riferimento della cosiddetta "Napoli-power" (il nuovo sound blues - rock metropolitano dove si innestano funky-jazz e world-etnica). Negli stessi anni e in quelli a seguire, Esposito ha collaborato con diversi musicisti internazionali, tra i quali Don Cherry, Paul Buckmaster, Don Moye, Gato Barbieri, Eumir Deodato, Brian Auger, Gilberto Gil, Eddie Blackwell, Billy Cobham, Moncada, Gema Quatro, Nana Vasconcelos e molti altri ancora. Nel 1975 esce il suo primo LP da solista: Rosso Napoletano (etichetta Numero Uno). L’anno successivo esce il suo secondo LP: Processione sul mare. Dopo la pubblicazione del suo terzo album, Gente distratta (1977), gli viene assegnato il Premio Critica Italiana della Musica. Nel 1978 pubblica il suo quarto lavoro discografico, La banda del sole (etichetta Philips). Nel 1982 compone per Domenica In (Rai Uno) la sigla Pagaia (inserita nell’album Tamburo, etichetta Bubble). È l’inizio, per lui, di un vero e proprio boom discografico, che segna la fine del momento sperimentale e la composizione di musica più commerciale. Per due anni di seguito, infatti, vince “Un disco per l’estate”: nel 1985 con Kalimba de luna (inserita nell’album Il grande esploratore, etichetta Bubble) e nel 1986 con As To As (contenuta nell’album Tony Esposito, per la stessa etichetta discografica). Alla fine del 1985 riceve il "Premio critica discografica" con Kalimba de Luna, per gli oltre 5 milioni di copie vendute nel mondo, e il prestigioso premio "Disco d’oro" in Venezuela/Benelux. Inoltre, nei primi posti delle classifiche di tutta Europa c'è il singolo-cover Papa Chico. I suoi brani sono stati "coverizzati" da molti degli artisti più importanti degli anni settanta, fra cui i Boney M. Partecipa a tre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1987 con Sinuè, nel 1990 al fianco di Eugenio Bennato con Novecento aufwiedersehen, e nel 1993 con i Ladri di Biciclette con Cambiamo musica, ottenendo sempre buoni piazzamenti e un notevole riscontro commercial-discografico. Nel 1989 gli viene conferito il "Nastro d’Argento" per la colonna sonora del film Un complicato intrigo di vicoli e delitti di Lina Wertmuller. Compone poi, nel 1990, la sigla del programma televisivo Serata Mondiale, dedicato ai Mondiali di calcio, e ancora, nel 1992, la sigla delle Colombiadi, o Columbus Games. Nel 1996 firma la colonna sonora del film Storia d’amore con i crampi, di e con Pino Quartullo, con Chiara Caselli, Sergio Rubini e Debora Caprioglio. Dopo una lunga pausa dedicata a molti concerti dal vivo, nel 2003 pubblica il CD Viaggio Tribale, lavoro partorito dopo un lungo girovagare per i paesi del Mediterraneo. Ma è soprattutto nella melodia saggia e contemporanea di Franco Battiato, nel canto rock metropolitano di Edoardo Bennato, nel jazz-sound del contrabbassista Wayne Dockery, nelle old-afro-melody del famoso Gregg Brown (Osibisa) e nei virtuosi assoli chitarristici di John Tropea, che Tony Esposito ritroverà assoluti e nuovi stimoli che gli permetteranno di ritrovare artisticamente, ancora per l’ennesima volta, se stesso, autore di quel sound inconfondibile che ha creato negli anni il fenomeno del biondo partenopeo "king of percussion".
biografia aggiornata al 2004,
tratta e adattata dal myspace di Tony Esposito
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Terra Arte 2004
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