Terra Arte 2010 - Verso il Cosmo Sonoro
Terra Arte 2011 - Convegno, Mariangela Maritato e Felice De Rienzo
Terra Arte 2009 - Riccardo Dalisi
Terra Arte 2012 - Scorcio
Terra Arte 2011 - Luca Pugliese, Attraversando le stelle
InstantMuseum Mefite - Foto 26
Terra Arte 2005 - Beppe Barra in concerto
Terra Arte 2011 - Luca Pugliese, Attraversando le stelle
Terra Arte 2001 - Sculture di Riccardo Dalisi a ridosso del rudere di Sant'Angelo a Pesco, Frigento(Av)
InstantMuseum Mefite - Foto 05
Terra Arte 2005 - Lino Cannavacciuolo in concerto con Beppe Barra
Terra Arte 2003 - La mostra


Terra Arte: pianeta dell’Arte e Arte del pianeta Terra



Terra come “humus”, “strato superficiale della crosta terrestre”; terra come “pianeta del sistema solare in cui si svolge la vita degli uomini”; terra come “estensione di terreno, paese, regione”.

Delle diverse accezioni del lemma “terra”, Terra Arte ne condensa almeno tre, rendendo omaggio a luoghi naturali o scarsamente popolati dove più forte riverbera il battito del nostro lembo di cosmo, tanto più se musica, scultura e pittura ne fanno per un giorno all’anno il pianeta dell’arte.

Ideata e diretta dall’artista Luca Pugliese e organizzata dell’Associazione culturale Terra Arte, la manifestazione si tiene ogni anno in Irpinia, in siti naturali o piccoli centri urbani che, per la loro particolare suggestione, diventano palcoscenico e punto d’incontro per musica e arti visive.

Dal 2001 Terra Arte è un appuntamento annuale di grande rilievo, grazie alla collaborazione con artisti di livello internazionale e all’ampio e diversificato bacino di utenza che la connota.

Filtro tra avanguardie e folklore, la rassegna traduce l’intenzione di realizzare «un evento a-spaziale e a-temporale, che sfrutti come palcoscenico il pianeta Terra e come attori le arti per creare luoghi sonori e spazi pittorici fruibili, dove visitatori numerosi ed eterogenei possano sperimentare la funzione catartica del vivere l’arte nella sua dimensione più vera» (L. Pugliese).

Chi ha avuto esperienza di questo evento sa che Terra Arte è soprattutto un’atmosfera, un incontro di gente in una dimensione “altra” realizzato con mezzi scarni ed essenziali. Anni di esperienza ci hanno illuminato sulla sottile linea di confine tra “arte” e “artificio”. Il nostro ruolo non è quello dei demiurghi; noi amiamo puntare i riflettori sul buio per l’arcana poesia che esso cela. È così che luoghi carichi di energia e di risonanze, ma avvezzi a vivere nell’ombra, diventano protagonisti di un itinerario poetico che valorizza il connubio fra Arte e Terra. Pittura e scultura, sottratte all’imperturbabile sacralità dei musei, trovano dimora sotto la volta celeste e in spazi aperti, cinti dall’avvolgente abbraccio delle piazze o dei morbidi colli irpini, a stretto contatto con un pubblico di non soli addetti ai lavori.

È questa la risposta concreta che l’evento dà all’esigenza, per noi inderogabile, di realizzare un’osmosi tra arte e habitat. È il nostro modo di assecondare la vocazione antropologica dell’arte e di contrastare l’invalsa tendenza a circoscrivere la fruizione delle arti visive a contesti elitari e accademici.

La progettualità che contraddistingue Terra Arte si svela nel carattere non occasionale, ma duraturo e profondo, delle collaborazioni artistico-culturali che ne disegnano la mappa storica: la maggior parte di esse è andata crescendo e sedimentandosi negli anni, il che ci consente di considerare alcuni artisti come veri e propri padrini della nostra accademia virtuale.

Manifestazione artistico-culturale di “frontiera”, sul piano delle scelte musicali Terra Arte opera al di fuori delle mode imposte dal mercato discografico, dando risalto sia alla musica emergente di qualità sia a grandi nomi del panorama musicale nazionale capaci di travalicare i tempi

L’etnicità della manifestazione è racchiusa nel concetto di “tecnologia del folklore”: un tendere al futuro con la piena consapevolezza e la massima tutela della propria identità.

Le oltre cinquantamila persone che hanno finora preso parte a Terra Arte decretandone il successo, hanno avuto esperienza di un contesto tanto familiare quanto insolito: strade sterrate e luoghi in cui l’uomo pare soccombere alle forze cosmiche della natura, con la sola compagnia delle luci lontane dei centri abitati, dei fischi delle poiane e dei nuvoloni di terra che si levano dai sentieri polverosi; o lo spazio accogliente e surreale di un piccolo centro urbano dove sembra magicamente sfumare il confine tra paesaggio antropico e paesaggio naturale.