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Terra Arte 2002 - L'Icaro di Ciro de Falco tra i ruderi longobardi di Sant'Angelo al Pesco, Frigento(Av)


Arti Visive / Ludmilla Radchenko



«Le riflessioni di Ludmilla Radchenko, in questo breve periodo nel quale si è dedicata a trascrivere sulla tela le sue osservazioni sul mondo, partono dalla constatazione che lei stessa è frammento attivo di una rete di comunicazione estesa ben oltre il sistema della moda. Ludmilla Radchenko è una modella che guarda agli altri modelli da dentro la galassia mediatica. Le stelle vicine e lontane apparentemente sono tutte sullo stesso piano. I suoi personaggi, fluttuanti in un tempo assente ma ricco di passione, assumono la dignità di eroi e alcuni anche di miti. Per una giovane donna del contemporaneo occidentale proveniente da una cultura differente, difficoltà di leggere una storia di protagonisti innalzati ad eroi, a miti trasgressivi appartenuti ad una generazione industriale o postindustriale.

Nella galleria si trovano uno a fianco all’altro, da Garibaldi, Vincent van Gogh e Madonna, Sofia Loren e la Statua della Libertà. Tutti sullo stesso piano di evidenza. La paura della perdita imperante in questi anni di crisi economica, di valori, ricchezze, storie, beni, opere d’arte, significati accumulati nel secolo scorso di fine millennio, ci porta a chiederci: chi, cosa e come rimarrà vivo, al passo di questo cambio epocale, tra i nostri eroi, quelli della tv, dello sport, della politica, del cinema, della cultura e delle icone, dell'impero capitalista, di quello comunista, della destra e della sinistra?

Ludmilla Radchenko è inquietante per queste sue prove grafiche, piacevoli, accattivanti ma generatrici di dubbi enormi, ormai presenti come certezze insormontabili nelle nostre vite. Per ritornare al nostro quesito: che ne sarà dei nostri miti del contemporaneo? Per un breve periodo resteranno e saranno conosciuti i loro nomi, le posture, i vestiti, gli slogan, le musiche, sino a diventare echi che scompariranno nelle profondità dello spazio tempo. Solo l’arte rimarrà al cospetto dell’umanità futura, ed ogni volta sarà riscoperta in mezzo ai deserti e sotto le stelle».

Con queste parole, tratte dal saggio “La mela di Eva” pubblicato nel catalogo dell’artista Power the Pop edito da Skira, il critico Fortunato D’Amico, curatore ufficiale di Ludmilla Radchenko, sintetizza i contenuti, le mete e i retroscena delle creazioni dell’artista siberiana, la quale, mescolando istintivamente il suo passato di personaggio della moda, del cinema e dello spettacolo con un’innata e irrefrenabile passione per l’arte approfondita e rafforzata attraverso gli studi di design, dal 2008 si sta imponendo sulla scena artistica internazionale con la sua Pop Art, fino a inaugurare, il 12 luglio 2011, il cosiddetto “Pop realism”: un nuovo movimento artistico, strettamente legato a una visione critica del mondo popolare, che denuncia la realtà del momento in un collage di immagini reali.

I quadri di Ludmilla Radchenko sono stati protagonisti, dal 2008, di prestigiose mostre ed eventi, dal "Cow Parade 2010" (Roma) alle esposizioni presso la Triennale Design Museum e il Teatro alla Scala di Milano, da "Eating Art" (New York) fino alla Biennale di Venezia 2011 (evento collaterale).


Tags : Terra Arte 2011

Links : www.ludmillapopart.it