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Musicisti / Ginevra Di Marco
Ginevra Di Marco appare nel 1993. È una voce defilata, quasi impercettibile in un disco a suo modo epocale, quel Ko De Mondo che avvia nel migliore dei modi l'avventura C.S.I. Quanto la sua presenza sia fin da subito importante, e non solo dal punto di vista musicale, lo decreta il successivo In Quiete, testimonianza live che vede la Di Marco assurgere prepotentemente al ruolo di comprimaria. A questo punto è già molto più che una voce: il timbro dolce e carnale, la chiarezza dello stile, una passione senza risparmio, tutto in lei sembra accadere come un ideale contrappunto alle asperità della band. È la nota mancante, quella che alleggerisce e assolve, il calore e il colore di cui il nuovo corso del sodalizio Ferretti-Zamboni con Magnelli, Canali e Maroccolo aveva bisogno per sbocciare definitivo. Da allora, tanto su disco che sul palco, Ginevra agirà in prima linea, appena un passo indietro rispetto a Giovanni Lindo di cui è ombra luminosa, altro inseparabile, respiro segreto. Le composizioni iniziano a strutturarsi anche attorno a lei, proprio come il materiale pregresso che trova attraverso la sua voce nuovi sbocchi espressivi: una grazia pietosa, in virtù di una memoria sempre viva. Ginevra accoglie e assume su di sé il gravoso pathos ferrettiano per restituirlo intenerito, caldo, umano. Ne indaga l'aspetto terreno, ne rivela la trepida spiritualità: Linea Gotica (1996), Tabula Rasa Elettrificata (1997) e La terra, la guerra, una questione privata (1998) sono i capitoli di una band all'apice. Intanto nasce e si consolida l'intesa tra Ginevra e Francesco Magnelli, mente compositiva della band, tastierista e pianista estroso, sempre in cerca di aperture e di nuove modalità espressive. Il sodalizio frutterà dapprima una curiosa escursione 'cinematografica' (la sonorizzazione del film muto Il Fantasma dell'Opera) e quindi, finalmente, Trama Tenue (1999), il debutto in solitario di Ginevra, un disco che è planare spirito e precipitare carne come fosse il più naturale dei gesti. Al plauso della critica corrisponderanno il Premio Ciampi e il Tenco come miglior artista esordiente. Risale a questo periodo l'intensificarsi della collaborazione con Max Gazzè, conosciuto in occasione del progetto-tributo al grande musicista inglese Robert Wyatt. Nello stesso periodo esce, su etichetta "Il Manifesto”, il primo disco dal vivo di Ginevra, dal titolo Concerto n. 1 - Smodato Temperante (2001) . Nel 2004, assieme a Magnelli, lascia i PGR (prima CSI) per seguire altre direzioni. Si arriva così a Disincanto (2005), frutto dolciastro dal cuore amaro, undici episodi di grande versatilità. Nei due anni successivi Ginevra si dedica quasi esclusivamente alla grande esperienza musicale e di vita. Inizia il suo nuovo grande viaggio, quello che passa per la tradizione e i canti popolari. Arriva così a registrare Stazioni lunari prende terra a puerto libre, uscito nel Novembre 2006. Canti dal margine della Storia, da un mondo profondo e dimenticato: Romania, Ungheria, Grecia, i Balcani, gli Slavi, i Rom, il Portogallo, la Bretagna, il Messico, il Cile, gli italiani del Sud e quelli di Toscana. Arrangiamenti e rivisitazioni volti a coinvolgere il pubblico con il calore ed il sapore delle feste di paese, delle danze, della musica cantata dalla gente. Da sempre.
biografia aggiornata al 2007, tratta e adattata dal sito ufficiale di Ginevra Di Marco
Tags :
Terra Arte 2007
Links :
www.ginevradimarco.com
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